ACCADEMIA DEL GUSTO
LA SPEZIA 2006

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RIGATONI DELL'ABBUFFATA
Di Franco

Il contrario del famoso calembour di Gino Patroni: "mensa operaia, é subito pera". Ricordo che per ironizzare su questo gioco di parole, avevo invitato Gino e Carlo del bar Peola (uno dei due soci anni '70) a pranzo, nella casa in collina tra Pegazzano e il Vignale, per metterli alla prova di fronte a questo piatto delle scampagnate, allora molto in voga. In effetti dopo un abbondante piatto di rigatoni si può passare alle "pere".

Vediamo come si prepara.

Gli ingredienti sono i soliti di tanti piatti simili, lungo tutto lo stivale, ma con nomi diversi.

Rigatoni 4 etti, l'olio, 200g di guanciale (o pancetta), 200g di salsiccia da sbriciolare, 4 tuorli d'uovo, 1 cipolla, 500g di pomodori maturi o un barattolo di pelati, 70g (o 100) di pecorino grattugiato, sale e pepe q.b. Non serve il prezzemolo.

Mettiamo una pentola d'acqua sul fuoco e quando bolle si sala e si buttano i rigatoni.

Nel frattempo in un tegame abbiamo messo a rosolare con un filo d'olio, la cipolla tritata, il guanciale a tocchetti e la salsiccia sbriciolata (senza pelle).

Alziamo la fiamma e buttiamo i pomodori tagliuzzati senza semi e facciamo cuocere.

In una ciotola a parte sbattiamo i 4 tuorli d'uovo col pecorino e 4 cucchiai di olio e formiamo una cremina.

Quando la pasta é cotta al dente la scoliamo e la adagiamo direttamente nel tegame del condimento.

Rimescoliamo bene il tutto per pochi minuti, aggiungiamo se serve un po' d'acqua di cottura e mantecachiamo con la crema di uova e pecorino.

Aggiungiamo un po' di pepe nero macinato fresco e portiamo a tavola ancora fumanti. Una spolverata di pecorino che avevamo lasciato da parte completa il piatto.

Serviamo un ottimo vino rosso a temperatura ambiente.

Poi rispettando la freddura di Gino Patroni "subito pera".

 

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